Early bird investors: who they are and why they matter

early bird investors

In ogni campagna di crowdfunding, i primi investitori sono più di semplici partecipanti: sono il motore che mette in moto la raccolta. Si definiscono in gergo marketing early bird investors, letteralmente “gli investitori mattinieri”. Sono coloro che arrivano per primi, quando la campagna è appena andata online e il contatore è ancora fermo.

La loro importanza è strategica: innescano la fiducia collettiva, generano visibilità immediata e forniscono quella spinta iniziale indispensabile per superare la fase più critica della campagna, quella in cui si deve dimostrare che il progetto “funziona”.

Comprendere chi sono, perché decidono di investire subito e come attrarli è essenziale per qualsiasi azienda che voglia impostare una raccolta di capitali online in modo professionale e proficuo. In questo articolo analizziamo l’identikit dell’investitore early bird, il suo ruolo strategico e le migliori leve di marketing per coinvolgerlo fin dal precrowd, fino a trasformarlo in ambasciatore della campagna di crowdfunding.

Chi sono gli investitori early bird nel crowdfunding

The early bird investors sono le persone che scelgono di partecipare a una campagna di crowdfunding nelle sue primissime fasi, appena aperta la raccolta online, e tendenzialmente coincidono con le persone che hanno manifestato l’interesse a investire durante il precrowd, quindi addirittura prima del lancio della campagna. La loro caratteristica principale è la tempestività: agiscono prima che lo facciano gli altri, quando la percezione del rischio è al massimo ma le opportunità sono più vantaggiose.

Il loro comportamento è determinante perché ogni euro raccolto nei primi giorni ha un valore moltiplicatore: rappresenta una dimostrazione di fiducia che incoraggia gli altri a fare lo stesso. Non a caso, la maggior parte delle campagne di successo raggiunge almeno il 30% dell’obiettivo entro i primi giorni, una soglia psicologica che segna il passaggio da “progetto incognita” a “progetto promettente”. Le campagne che raccolgono più capitali, inoltre, sono quelle che raggiungono l’obiettivo minimo addirittura entro il primo giorno di raccolta. 

Significato di early bird nel contesto del crowdfunding

Nel linguaggio del marketing, early bird indica chi coglie un’occasione prima degli altri, spesso beneficiando di condizioni esclusive. Nelle campagne di crowdfunding, il concetto si traduce in investitori che decidono di aderire subito, prima che il progetto abbia già una trazione visibile o una prova sociale consolidata.

La logica è semplice: prima investi, più ottieni.
In una campagna di equity crowdfunding, gli early bird possono accedere a quote a valutazione agevolata o a reward esclusivi.
In lending crowdfunding, ottengono talvolta tassi d’interesse più alti o reward esclusivi.
In reward crowdfunding, ricevono versioni limitate del prodotto o esperienze riservate.

In tutti i casi, la dinamica è la stessa: vantaggi economici e simbolici in cambio della fiducia anticipata.

L’investitore early bird non è necessariamente un professionista, anzi, ma è una persona curiosa, proattiva, sensibile alle novità e con una maggiore propensione al rischio rispetto alla media.

Questi investitori agiscono spinti dall’entusiasmo della partecipazione e dell’appartenenza a una community e dal desiderio di accedere a condizioni o prodotti riservati, esclusivi e convenienti.

Sono i soggetti ideali per attivare il circolo virtuoso della fiducia, perché la loro decisione ha un peso sociale: investire prima significa validare pubblicamente il progetto, spianando la strada agli altri.

L’effetto traino in una campagna di crowdfunding

The early bird investors sono il motore iniziale di ogni campagna di crowdfunding. Non contano solo per la cifra che investono, ma soprattutto per l’effetto che producono sul comportamento degli altri.

Una raccolta di capitali online non decolla perché “si va online”, ma perché le prime persone decidono di credere nel progetto. Senza questo impulso iniziale, anche la migliore campagna resta ferma.

Dal punto di vista di una campagna di crowdfunding, quindi, gli investitori early bird rappresentano una risorsa doppia: capitale reale e capitale reputazionale.

Chi investe per primo fa qualcosa di più che versare denaro: valida pubblicamente l’idea. La sua azione rompe l’inerzia iniziale e crea un “effetto traino” che spinge gli altri a seguirlo. Ogni investimento iniziale comunica un messaggio forte: “qualcuno ha già creduto in questo progetto”. È il principio della prova sociale, o social proof, che nelle campagne di crowdfunding ha un effetto esponenziale.

Un contatore che cresce nelle prime ore non è solo un segnale di fiducia, ma una leva psicologica che amplifica la curiosità e l’urgenza negli altri utenti. L’essere umano tende a seguire la massa quando percepisce un trend di successo, e i primi investitori sono ciò che trasforma un’idea in una tendenza.

Senza di loro, la campagna rischia di restare ferma “a zero” per le prime ore, la condizione più pericolosa per qualsiasi raccolta di capitali online, perché più giorni il contatore rimane fermo, meno probabilità ha di salire: si innesca un circolo vizioso.

Gli early bird, in questo senso, sono la miccia dell’intera campagna: accendono il momentum e danno vita al primo slancio collettivo.

I primi investitori, peraltro, sono necessariamente persone già vicine all’azienda: principalmente customers or potential customers, in aggiunta anche partner, collaboratori o fornitori. Il loro contributo, quindi, si traduce in smart money: risorse immateriali come relazioni, know-how, feedback e visibilità che accrescono il valore strategico dell’operazione nel suo insieme.

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Come creare una base di investitori early bird

Gli investitori early bird non compaiono per caso: si costruiscono.
La loro presenza al lancio di una campagna è il risultato di un lavoro mirato che inizia settimane, spesso mesi, prima dell’apertura ufficiale.
L’obiettivo è arrivare online con una base solida di persone già pronte a investire, in modo da dare subito slancio al contatore e legittimare la raccolta.

Questa fase di preparazione è il precrowd, il momento in cui si gettano le fondamenta della campagna e si individuano i profili potenzialmente più interessati al progetto.

Si parte da una landing page di pre-adesione o “manifestazione di interesse”, collegata a una campagna di comunicazione che invita a lasciare i propri dati in cambio di vantaggi unici: l’accesso anticipato alla campagna, reward riservati o contenuti esclusivi.
Il tasso di conversione in investimento aumenta in modo significativo quando l’utente è già stato coinvolto in questa fase iniziale e ha potuto approfondire il progetto e beneficiare di vantaggi concreti.

Durante il precrowd si testa anche la risposta del mercato, si misurano i livelli di interesse e si perfeziona la comunicazione. In questo modo, si costruisce la “pista di decollo” che renderà possibile la partenza immediata della campagna.

Una volta raccolti i contatti dei potential investors, serve un piano di comunicazione personalizzato e progressivo. L’obiettivo è far maturare fiducia, curiosità e senso di esclusività fino al momento dell’investimento.

Gli strumenti principali sono:

  • Email marketing e marketing automation: flussi automatizzati che informano e coinvolgono gli utenti passo dopo passo.
  • Contenuti teaser e storytelling: video brevi, articoli o aggiornamenti che raccontano la storia del progetto e del team e i vantaggi del crowdfunding.
  • Eventi e webinar riservati: momenti di interazione diretta per rispondere alle domande, presentare i risultati raggiunti e dare un volto umano alla campagna.

In questa fase il tono deve essere informativo e relazionale, non unicamente commerciale.  L’obiettivo è che, al momento del lancio, le persone interessate sappiano già esattamente perché investire e cosa otterranno.

Come stabilire cosa otterranno? La leva più efficace per spingere gli investitori ad agire subito è offrire un vantaggio chiaro e limitato nel tempo: un reward.

Reward e offerte esclusive: la leva per attrarre gli early bird

Un reward, letteralmente, è un “premio” da usare come leva di marketing: abbiamo spiegato in maniera approfondita il concetto nel nostro articolo su come usare i reward per trovare investitori. I reward servono a motivare, a differenziare e soprattutto a creare senso di urgenza. 

A partire da queste caratteristiche comuni, la loro rilevanza varia a seconda del tipo di crowdfunding di cui si parla:

  • A differenza del ritorno economico dell’investimento, il reward è una ricompensa certa, immediata e tangibile per chi partecipa a una campagna di equity crowdfunding, che fa percepire un rischio inferiore. 
  • Nel caso del reward crowdfunding, è immediata rispetto al prodotto che dovrà essere consegnato a casa dopo la campagna, spesso trascorsi mesi, e differenzia la partecipazione alla campagna dal semplice acquisto di quel prodotto una volta immesso sul mercato.
  • Nel caso del lending crowdfunding, il reward in generale è meno fondamentale, perché la spinta all’investimento risiede principalmente nel tasso d’interesse offerto e nella solidità dell’azienda, ma è comunque utile per attrarre investitori nella prima fase della raccolta, cioè gli early bird, e per incentivare a investire più denaro.

Anche il tipo di reward può cambiare a seconda del tipo di crowdfunding, ma ci sono sovrapposizioni:

  • Nel reward crowdfunding coincide spesso con il prodotto in versioni limitate o personalizzate, oppure è un’esperienza legata al brand. 
  • Nell’equity crowdfunding il reward può assumere la forma di vantaggi economici, accessi esclusivi a prodotti o servizi, benefit a vita (per es. sconti) o esperienze riservate ai soci crowd.
  • Nel lending crowdfunding, il reward spesso è un tasso di interesse più alto per chi investe come early bird o per chi investe sopra determinate cifre.

La funzione del reward è anticipare un ritorno concreto in cambio dell’anticipo di fiducia degli investitori early bird, stimolando la gratificazione istantanea.

La matrice dei reward

I reward non sono un elemento accessorio e standardizzato della campagna di crowdfunding: devono essere progettati con metodo, seguendo una logica progressiva.

Per questo parliamo di reward matrix: un modello strategico che organizza le ricompense in più fasce, ordinate nel tempo e nel valore.

Ecco come funziona il modello generale:

  • Reward di prima fascia (early bird) – i più preziosi e limitati, riservati a chi manifesta interesse durante il precrowd e investe per primo.
  • Reward intermedi – mantengono vivo l’interesse dopo il lancio e durante la fase centrale della campagna.
  • Reward finali – più simbolici ma comunque attrattivi, pensati per chi arriva tardi ma vuole sentirsi parte della community.

All’interno di ogni livello, poi, i reward possono essere differenziati in base all’importo investito.

La matrice dei reward permette di governare l’urgenza senza cadere nell’improvvisazione.
Chi arriva per primo e/o chi investe molti soldi riceve di più, ma chi arriva dopo e/o chi investe piccole cifre trova comunque un motivo valido per partecipare. Questa progressione costruisce un ritmo naturale nella campagna, impedendo il calo di attenzione e moltiplicando le occasioni di comunicazione (“nuovo reward disponibile”, “ultimi posti early bird”, “ultimo step della campagna”).

Come stimolare il passaparola degli investitori early bird

Per accrescere ulteriormente il valore degli investitori early bird è possibile innescare un circolo virtuoso grazie allo strumento del passaparola, che è una delle forme di promozione più efficaci per un’azienda. 

Trasformare gli investitori early bird in ambasciatori del marchio è il modo per sfruttare tutto il potenziale di una campagna di crowdfunding, ottenendo benefici che vanno ben oltre la campagna in sé.

Quando i primi investitori parlano positivamente del progetto, non stanno solo esprimendo un’opinione: stanno rafforzando la reputazione collettiva della campagna, del marchio e del suo prodotto/servizio.

L’effetto si moltiplica perché le persone tendono a fidarsi più del giudizio di altri utenti che della comunicazione aziendale. Per questo, le testimonianze spontanee dei primi investitori sono un asset prezioso: sia quelle nei confronti delle loro conoscenze dirette (amici, familiari, colleghi), sia quelle online, in un commento pubblico o in un post sui social oppure in una recensione video. 

Nella comunicazione prima e durante la campagna di crowdfunding, quindi, è importante inserire messaggi espliciti di incoraggiamento di questi contributi e ricondividere sui canali ufficiali dell’azienda gli eventuali post, commenti o altri tipi di contenuto realizzati dagli investitori early bird.

Il passaparola, però, non nasce solo dalla spontaneità: si può e si deve favorire con strategie mirate. For example:

  • Programmi di affiliates e referral che offrono vantaggi a chi porta altri investitori
  • Contenuti pronti all’uso (come grafiche, video, post) da condividere sui social
  • Gruppo chiuso (per esempio su Telegram o in una sezione dedicata del sito) per gli investitori, dove condividere aggiornamenti, milestones e inviti al passaparola
  • Incentivi concreti al passaparola e alla condivisione di contenuti, per es. concorsi a estrazione.

Tutto questo vale prima e durante la campagna, ma anche dopo! Mantenere l’engagement degli investitori post-campagna è fondamentale per sfruttare a pieno questo asset prezioso. È così che nasce il più recente servizio di Turbo Crowd, Investor Hub: per saperne di più, contattaci.

Proprio dopo la campagna, infatti, si consolida il ruolo degli investitori crowd come ambasciatori permanenti del brand.

Aggiornamenti periodici, anteprime dei risultati, inviti a eventi o focus group dedicati, programmi di affiliate e referral mantengono vivo l’interesse e rafforzano il senso di appartenenza. In questo modo, la community iniziale diventa un capitale relazionale stabile da riattivare per le future campagne o nuovi progetti.

Trasformare il sostegno iniziale in advocacy è il passaggio che completa il ciclo virtuoso del crowdfunding: una campagna smette di essere un evento isolato e diventa un vero strumento di crescita continuativa per l’azienda.

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