- Obiettivi e principi del Regolamento MiCA
- Cripto-asset: di cosa si parla
- Le novità del MiCa
- Le novità per gli Utility Token
- Cosa cambia per le imprese che vogliono usare Utility token
- Vuoi approfondire direttamente con i nostri esperti di crowdfunding l'argomento di cui stai leggendo?
- Hai bisogno di supporto per preparare una campagna di crowdfunding di successo e cercare potenziali investitori per il tuo progetto?
Il Regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) rappresenta il primo quadro normativo organico e armonizzato a livello europeo dedicato ai cripto-asset. Approvato ufficialmente il 31 maggio 2023 ed entrato in vigore gradualmente a partire da giugno 2023 fino a dicembre 2024, MiCA introduce una serie di regole comuni per l’intero mercato europeo delle cripto-attività, con l’obiettivo di superare l’attuale frammentazione normativa tra gli Stati membri.
L’Europa, al contrario per esempio degli Stati Uniti, preferisce la via della cautela e della regolamentazione preventiva a quella della sperimentazione libera e della regolamentazione a posteriori, e se tale principio è solitamente giustificato, nel caso della finanza digitale è rischioso, perché il mondo va più veloce delle capacità di regolamentazione europee: il rischio è da un lato di perdere il controllo di un fenomeno che comunque si verifica e dall’altro di rimanere indietro nella corsa alla competitività tecnologica.
Il Regolamento MiCA, come il DLT Pilot Regime, rappresenta una delle mosse dell’Unione Europea per reagire a questa situazione e guidare lo sviluppo e la sperimentazione della finanza digitale, con un’azione sia difensiva sia proattiva.
Obiettivi e principi del Regolamento MiCA
Il Regolamento MiCA nasce da alcune esigenze prioritarie:
- Garantire un quadro giuridico certo per gli operatori di mercato.
- Proteggere gli investitori e gli utilizzatori di cripto-asset da rischi quali frodi, fallimenti degli operatori, attacchi informatici e manipolazioni di mercato.
- Preservare la stabilità finanziaria, soprattutto alla luce dei rischi sistemici connessi ad alcuni asset digitali.
In assenza di un quadro normativo uniforme, infatti, la crescita incontrollata di determinati strumenti come le stablecoin globali o i token altamente volatili può generare effetti domino su mercati finanziari interconnessi, sistemi di pagamento e banche. L’interconnessione tra operatori tradizionali e nuovi soggetti cripto, senza adeguati presidi prudenziali, potrebbe amplificare la trasmissione di shock finanziari, con ripercussioni su economia reale, risparmio privato e stabilità monetaria.
- Prevenire gli abusi di mercato, inclusi l’abuso di informazioni privilegiate, la comunicazione illecita di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato.
- Contrastare il rischio di riciclaggio e finanziamento illecito.
- Favorire lo sviluppo tecnologico e l’innovazione finanziaria.
L’intento è duplice: da un lato stimolare lo sviluppo di un mercato europeo dei cripto-asset competitivo e trasparente, capace di attrarre capitali, innovazione e nuovi operatori nel perimetro regolato; dall’altro, evitare la fuga di operatori verso Paesi extra-UE con regole meno stringenti, garantendo così un terreno di gioco equo e promuovendo la leadership tecnologica e finanziaria dell’Unione Europea in un settore in forte espansione globale.
Cripto-asset: di cosa si parla
Il regolamento definisce e disciplina quattro principali categorie di cripto-asset:
- Token collegati ad attività (Asset-Referenced Token ART): token il cui valore è ancorato a più valute, materie prime o altri asset, e utilizzati principalmente come mezzo di scambio o riserva di valore (es. alcune stablecoin multi-asset).
- Token di moneta elettronica (E-Money Token EMT): token che replicano il valore di una singola valuta fiat (es. euro, dollaro), assimilabili alle attuali monete elettroniche.
- Altre cripto-attività non rientranti nelle precedenti categorie e non classificabili come strumenti finanziari già coperti da altre normative UE (es. MiFID II). Per esempio gli Utility Token, che danno accesso a beni o servizi forniti dal relativo emittente o da terzi, ma sono privi di scopi di investimento.
È importante notare che gli NFT (Non-Fungible Token) e i servizi DeFi (finanza decentralizzata) restano per ora parzialmente esclusi dal perimetro di applicazione di MiCA, anche se la Commissione Europea ha già previsto possibili estensioni future.
Sono escluse anche le valute digitali delle banche centrali, che hanno una normativa dedicata.
Sottolineiamo inoltre che non rientrano nei cripto-asset di cui si occupa questo regolamento i Security token, perché sono assimilabili a strumenti finanziari e ricadono quindi nell’ambito di interesse della MiFID II e delle altre normative per gli strumenti finanziari propriamente detti.
Le novità del MiCa
Prima di MiCA, il settore cripto europeo era regolato solo in parte, lasciando ampi margini di discrezionalità ai singoli Stati membri. Questa situazione frammentata generava incertezza per imprese e investitori e ostacolava la creazione di un mercato unico europeo.
La mancanza di un corpus di regole specifiche per i servizi connessi a cripto-asset non qualificabili come strumenti finanziari tradizionali aveva lasciato scoperti aspetti cruciali, quali il funzionamento delle piattaforme di negoziazione, la custodia di cripto-asset per conto terzi e lo scambio tra cripto-asset e valute fiat o altri cripto-asset.
Con MiCA, invece, si introduce:
- Un regime autorizzativo comune: le imprese che intendono emettere cripto-asset o offrire servizi su di essi devono ottenere un’autorizzazione valida in tutta l’UE (il c.d. “passaporto europeo”).
- Autorizzazione per i prestatori di servizi di cripto-asset subordinata allo status di persona giuridica e alla sede legale e direzione operativa stabilite all’interno dell’Unione Europea. Questo requisito di “presenza legale e fisica” nell’UE è cruciale per identificare un soggetto giuridicamente responsabile in caso di violazioni e permettere alle autorità di vigilanza di esercitare efficacemente i loro poteri ispettivi e sanzionatori.
- Requisiti informativi obbligatori: obbligo di redazione di un White Paper con informazioni complete e standardizzate per gli emittenti. Tale obbligo viene meno solo per le offerte dal corrispettivo totale inferiore a 1 milione di euro, purché i cripto-asset coinvolti non siano negoziabili su piattaforme di trading.
- Regole prudenziali per i fornitori di servizi (CASP): requisiti patrimoniali, governance, protezione degli asset dei clienti e controlli anti-riciclaggio.
- Limiti specifici per ART e EMT: in quanto potenzialmente rilevanti per la stabilità finanziaria, sono soggetti a requisiti più stringenti, come quello di riserva patrimoniale, e controlli aggiuntivi da parte dell’European Banking Authority e delle autorità nazionali.
Il regolamento, in particolare, stabilisce un pacchetto di norme valide per tutti gli operatori di cripto-attività, che riguardano la trasparenza, la buona fede, l’antiriciclaggio, la tutela degli acquirenti, la stabilità finanziaria, e poi norme differenziate specifiche per il tipo di cripto-asset di cui un operatore si occupa.
Per esempio, gli operatori emittenti di EMT, tra le altre cose, devono:
- Emettere i token al valore nominale al ricevimento dei fondi
- Rimborsare, su richiesta del possessore, i token in qualsiasi momento e al valore nominale
- Stabilire piani di risanamento e rimborso da utilizzare nel caso in cui non siano in grado di adempiere ai loro obblighi
- Mantenere riserve liquide, costituite da attività sicure e a basso rischio, per un importo almeno pari a quello degli EMT in circolazione.
Vuoi approfondire direttamente con i nostri esperti di crowdfunding l’argomento di cui stai leggendo?
Turbo Crowd può rivelarti tutti i trucchi del mestiere del crowdfunding, illustrarti le opportunità di raccolta di capitali a tua disposizione e fornirti supporto pratico per realizzare una campagna di crowdfunding di successo.
Le novità per gli Utility Token
Per gli Utility Token, il Regolamento MiCA impone norme meno stringenti rispetto a quelle per gli altri tipi di cripto-asset, ma rappresenta comunque un cambiamento significativo con tante novità di cui prendere atto:
- L’emissione di Utility Token non necessita di autorizzazione preventiva, a meno che non superino determinate soglie di rilevanza.
- Rimane comunque obbligatorio pubblicare un White Paper informativo prima dell’offerta al pubblico o dell’ammissione alla negoziazione, con contenuti dettagliati su progetto, governance, rischi, utilizzo dei fondi raccolti.
- Devono essere garantiti principi di correttezza, trasparenza e tutela dell’utente finale, nonché il diritto di recesso.
- I promotori devono notificare il White Paper all’autorità competente prima della pubblicazione, ma senza bisogno di approvazione preventiva.
- Restano fuori dal perimetro MiCA le imprese che emettono Utility token per uso strettamente limitato (es. programma fedeltà interno), oppure che forniscono accesso a un bene o servizio già esistente e operativo e solo a esso, salvo superamento di determinate soglie.
Cosa cambia per le imprese che vogliono usare Utility token
Le società che intendono utilizzare Utility token come leva di raccolta di capitali o sviluppo commerciale dovranno ora:
- Preparare White Paper conformi ai requisiti di MiCA.
- Adeguare le proprie procedure interne di trasparenza e informativa.
- Integrare eventuali presidi antiriciclaggio, laddove si configuri una prestazione di servizi accessori qualificabili come attività finanziaria ai sensi delle normative europee (per esempio un exchange o un portafoglio digitale).
- Considerare attentamente il perimetro applicativo di MiCA fin dalla fase di progettazione dell’emissione token. Un aspetto fondamentale da tenere in conto sono le zone grigie, ovvero le regole per gli Utility token “ibridi”, per esempio che incorporano elementi di governance, che possono avvicinarsi alla natura di strumenti finanziari e vanno quindi valutati caso per caso per capire se rientrano nella competenza del MiCa oppure no: l’onere della corretta classificazione ricade interamente sull’emittente ed è un tema delicato.
Utility token e startup: un nuovo scenario
L’esenzione dall’obbligo di White Paper per gli utility token che forniscono accesso a un “bene o servizio esistente e operativo” potrebbe portare a un mercato di Utility token caratterizzato da progetti più maturi e meno speculativi al momento dell’offerta al pubblico, ma potrebbe anche rendere più complesso per le idee puramente innovative, come quelle delle startup, raccogliere capitali attraverso Utility token.
In questo scenario, il token servirebbe più a scalare il progetto, a creare e coinvolgere una community di utenti, a fare campagne marketing o ad aggiungere funzionalità avanzate, piuttosto che a finanziare la nascita stessa dell’idea da zero. Se da un lato questo scenario può apparire limitante, dall’altro risulta coerente con l’obiettivo del MiCa di incentivare una maggiore serietà nella pianificazione e nello sviluppo dei progetti, contribuendo a contrastare la diffusione di iniziative fraudolente o poco realistiche che hanno danneggiato la reputazione del settore in passato. Avevamo parlato della proliferazione di ICO fraudolente o su basi fragili nell’articolo sulle diverse modalità di emissione e collocamento di Utility token.
L’equilibrio tra sostegno all’innovazione e protezione del mercato non è facile da raggiungere, come risulta evidente. Per le imprese che vogliono mantenere e accrescere la propria competitività, è fondamentale seguire lo sviluppo dello scenario finanziario digitale europeo e imparare a coniugare finanza tradizionale e alternativa, con il supporto professionale necessario per restare nel perimetro della conformità normativa.
Hai bisogno di supporto per preparare una campagna di crowdfunding di successo e cercare potenziali investitori per il tuo progetto?
Turbo Crowd può accompagnarti lungo tutto il processo, dall’organizzazione del precrowd fino alla chiusura della raccolta, sviluppando strategie di marketing efficaci e innovative per promuovere nel miglior modo possibile la tua campagna.