Il crowdfunding nei Paesi Bassi raggiunge volumi decisamente importanti in proporzione alle dimensioni del Paese. Questo denota il dinamismo e l’avanzamento tecnologico della società e dell’economia olandesi.
La caratteristica distintiva del mercato del crowdfunding olandese è la schiacciante prevalenza della modalità lending rispetto alle altre tipologie di raccolta di capitali, riconducibile a motivazioni sia culturali, sia economiche.
La nascita e lo sviluppo del crowdfunding nei Paesi Bassi hanno seguito un percorso simile a quello di molti altri Paesi europei e anche le prospettive per il futuro tendono a essere comuni, principalmente grazie al Regolamento ECSP che ha uniformato la normativa per i fornitori di servizi di crowdfunding nell’Unione Europea.
Le origini del crowdfunding nei Paesi Bassi
Come spesso accade – lo abbiamo visto nella storia del crowdfunding negli Stati Uniti, ma anche in Spagna –, le radici del crowdfunding affondano nella necessità di capitali di progetti creativi e culturali.
Nel nostro articolo sulla storia del crowdfunding, in realtà, abbiamo fatto risalire i principi di questo meccanismo di raccolta di capitali all’organizzazione autonoma degli esploratori e dei commercianti di Amsterdam del Seicento per il finanziamento delle spedizioni per mare.
Ma se vogliamo individuare le origini del crowdfunding nei Paesi Bassi inteso come strumento di raccolta di capitali online, dobbiamo guardare più vicino: negli anni Dieci del Duemila nascono nei Paesi Bassi le prime piattaforme di raccolta fondi al servizio di progetti culturali e creativi, sul modello della statunitense Kickstarter: per esempio, CineCrowd e Voordekunst. Il governo stesso incoraggia questa forma di finanziamento per ridurre la dipendenza del settore artistico dai fondi pubblici.
Le prime piattaforme equity e lending seguono a stretto giro: tra il 2010 e il 2012 nascono due pioniere come CrowdAboutNow e Oneplanetcrowd. Quest’ultima rappresenta un’anticipatrice di tendenze anche per la sua specializzazione in investimenti in progetti di innovazione sostenibile.
In questa fase non c’è ancora una regolamentazione per questo tipo di strumenti. Solo tra il 2014 e il 2016 l’Autorità per i Mercati Finanziari (AFM) e la Banca Centrale dei Paesi Bassi iniziano a stabilire delle licenze obbligatorie per le piattaforme di crowdfunding, dei requisiti informativi per le offerte e dei limiti agli investimenti degli utenti retail.
Questo dà un notevole impulso al crowdfunding, che giunge a maturazione tra il 2017 e il 2019, con le piattaforme più grandi che consolidano la loro posizione. Il mercato incontra una lieve frenata nel periodo della pandemia, per poi riprendere a crescere rapidamente dal 2021-2022.
Il crowdfunding nei Paesi Bassi, peraltro, non sembra aver sofferto particolarmente per gli ostacoli di compliance posti dall’entrata in vigore del regolamento ECSP, come è accaduto invece in Italia.
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Le dimensioni del mercato del crowdfunding nei Paesi Bassi
Come abbiamo anticipato in apertura di articolo, le dimensioni del mercato del crowdfunding nei Paesi Bassi sono straordinarie in rapporto alla popolazione e all’economia olandesi. I dati comprendono equity, lending e reward crowdfunding in aggregato.
Già prima della pandemia, nel 2020, la raccolta annuale complessiva ammontava a 417 milioni di euro, che sono diventati circa 730 milioni nel 2021. Ma il salto di qualità decisivo è avvenuto nel 2022, quando il crowdfunding nei Paesi Bassi ha superato 1 miliardo di raccolta complessiva.
Nel 2023 e nel 2024 questa tendenza è stata confermata, arrivando a 1,13 miliardi di raccolta.
Di questi volumi, il lending crowdfunding costituisce circa il 90% e spopola soprattutto nel settore immobiliare, come accade ovunque anche nel resto d’Europa.
L’equity crowdfunding, quindi, ha una quota decisamente minoritaria del mercato, anche se risulta in crescita.Il reward crowdfunding resta una nicchia stabile per progetti creativi e culturali.
Le ragioni della predominanza del lending crowdfunding sono da individuare innanzitutto nella predilezione per il debito delle piccole e medie imprese olandesi, che tendono a evitare la diluizione della proprietà.
Alle origini del crowdfunding nei Paesi Bassi, inoltre, la regolamentazione prevedeva requisiti di licenza più blandi per il lending crowdfunding, mentre l’equity era considerato un vero e proprio strumento finanziario e quindi imponeva oneri di compliance poco sostenibili sia per le piattaforme, sia per le imprese.
Le principali piattaforme di lending crowdfunding olandesi, infine, hanno costruito rapporti di complementarietà con le banche, per esempio finanziando parti di progetti più ampi a monte o a valle del credito bancario.
Ha un ruolo, infine, anche la cultura degli investitori olandesi, che tendono ad avere un approccio conservativo.
Le piattaforme olandesi
Al 2024 risultano 48 fornitori di servizi di crowdfunding attivi nei Paesi Bassi nel registro ESMA, ma di questi solo 22 sono piattaforme con sede nei Paesi Bassi: le altre 26 sono piattaforme estere che hanno attivato l’operatività nei Paesi Bassi dopo aver ottenuto il “passaporto europeo” stabilito dal Regolamento ECSP.
Com’è facilmente intuibile, la maggior parte delle piattaforme propone solo il modello lending e ci sono pochissime piattaforme di puro equity, infine alcune che propongono entrambi i modelli.
Si stanno rafforzando le piattaforme verticali su determinati settori: in particolare il real estate, la sostenibilità ambientale, l’energia, il tech.
Alcune delle piattaforme più note:
- Collin Crowdfund (lending)
- Geldvoorelkaar (lending)
- CrowdRealEstate (lending real estate)
- Max crowdfund (lending real estate)
- Symbid (equity e lending)
- Oneplanetcrowd, oggi parte del gruppo tedesco Invesdor (equity e lending, sostenibilità)
- Windcentrale (equity, energia).
Trend e prospettive per il futuro
- Crescita e consolidamento: le cifre raggiunte negli ultimi anni verranno probabilmente confermate dai risultati dei prossimi periodi, dimostrando che il crowdfunding, soprattutto lending, è diventato ormai uno strumento stabilmente presente nelle opzioni di finanziamento delle imprese olandesi.
- Professionalizzazione: l’entrata in vigore del regolamento europeo ha favorito l’uscita dal mercato degli operatori meno solidi e competenti e il consolidamento di quelli più grandi e organizzati e con governance più robusta. La prospettiva è quella di crescenti stabilità e attenzione ai rischi sistemici.
- Internazionalizzazione: aumenteranno le campagne transfrontaliere, sia in ingresso sia in uscita.
- Timida crescita dell’equity crowdfunding.
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