Equity crowdfunding vs Lending crowdfunding: quale scegliere?

equity crowdfunding o lending crowdfunding

Una volta scoperto quanti e quali tipi di crowdfunding esistono, può risultare difficile capire quale scegliere per raccogliere capitali e far crescere la propria azienda. A seconda del modello di business, della fase di sviluppo dell’azienda, della struttura della stessa e degli obiettivi futuri, un tipo specifico di crowdfunding può risultare più adatto di un altro. Non va dimenticato, poi, che oltre al crowdfunding esistono altre forme di finanziamento alternativo: le abbiamo riassunte tutte nel nostro articolo sugli 8 pilastri della raccolta di capitali, che ogni azienda intenzionata a crescere in modo efficiente e continuo dovrebbe conoscere.

Ma in questo articolo partiamo dalle scelte più semplici: equity crowdfunding o lending crowdfunding? Sono le due forme più note di crowdfunding e quelle che possono apparire maggiormente sovrapponibili come destinazione d’uso. In realtà le differenze sono molte ed è importante fare una scelta consapevole tra le due tipologie, perché una non vale l’altra.

Per questo, prima di passare ai consigli pratici, è utile fare un breve riassunto delle caratteristiche di equity e lending crowdfunding.

Caratteristiche dell’equity crowdfunding: un riepilogo

L’equity crowdfunding è la raccolta di capitale di rischio online attraverso la vendita di quote societarie agli investitori. Vediamone le caratteristiche più rilevanti:

  • l’azienda apre la compagine sociale all’ingresso di nuovi soci
  • l’azienda deve aprire un aumento di capitale presso un notaio e stabilire i confini finanziari dell’operazione (minimo e massimo)
  • gli investitori versano del capitale e in proporzione a esso e alla valutazione pre-money ricevono una o più quote dell’azienda
  • a ogni quota sono legati diritti patrimoniali e/o diritti amministrativi dei nuovi soci, prestabiliti dall’azienda.

Tra l’impresa promotrice e gli investitori si instaura quindi un rapporto molto stretto e a lungo termine. L’azienda non ha obblighi di remunerazione nei confronti dei nuovi soci, che hanno versato del capitale di rischio, quindi potranno ottenere guadagno dall’investimento con la distribuzione dei dividendi oppure rivendendo le proprie quote in seguito alla crescita della società.

Caratteristiche del lending crowdfunding: un riepilogo

Il lending crowdfunding è la raccolta di capitale di debito online attraverso la suddivisione del prestito tra gli investitori che partecipano alla campagna. Ecco le caratteristiche più rilevanti:

  • l’azienda richiede un prestito stabilendo una cifra minima e massima 
  • l’azienda stabilisce il tasso di interesse da offrire in cambio del prestito
  • ogni investitore può partecipare al prestito versando una parte del capitale richiesto a propria scelta
  • dopo la chiusura della campagna l’azienda restituisce a ciascun investitore il capitale prestato ed eroga i relativi interessi nei tempi e modi concordati preliminarmente.

Il rapporto che si instaura tra l’impresa promotrice e gli investitori è quindi a breve termine e delimitato da un orizzonte temporale predefinito. L’azienda, inoltre, ha degli obblighi precisi nei confronti degli investitori: la restituzione del capitale e il pagamento degli interessi.

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Quando e perché scegliere l’equity crowdfunding?

L’equity crowdfunding è uno strumento particolarmente utile per imprese giovani come le startup, per i seguenti motivi:

  • non richiede di dimostrare il proprio merito creditizio con metriche e performance storiche (che una startup ancora non ha)
  • permette di irrobustire le spalle dell’azienda ampliando il capitale sociale
  • permette di portare all’interno dell’azienda contatti professionali utili, collaboratori, nuovi clienti e fornitori
  • non implica obblighi onerosi nei confronti degli investitori
  • si basa sulle potenzialità di un’azienda nel medio-lungo periodo, non sull’offerta di un guadagno a breve termine agli investitori.

Per tutti questi motivi, l’equity crowdfunding può essere una scelta molto conveniente per una startup, che dimostra un ottimo potenziale di crescita ma ha difficoltà a trovare fonti di finanziamento e può sfruttare questo strumento per unire crescita quantitativa e qualitativa.

Le startup, inoltre, risultano particolarmente appetibili per gli investitori nell’equity crowdfunding perché le loro quote di partecipazione sono molto convenienti: poiché l’azienda è giovanissima o appena nata, il costo di acquisto delle quote è basso e la prospettiva di crescita alta.

Anche una PMI o un’azienda ancora più matura, però, possono fare equity crowdfunding, per esempio per lanciare una nuova linea di business o per aprire una sede dell’azienda in un altro Paese: per compiere qualsiasi grande passo che porti l’azienda a espandersi, a sperimentare attività nuove, a mutare identità. In tutti questi casi può essere utile accogliere nuovi soci nella compagine, entrare in contatto con competenze e professionalità nuove da includere nel percorso intrapreso, raggiungere nuove fasce o categorie di clienti.

L’equity crowdfunding, infine, è utile come strada per le società mature che vogliono quotarsi in Borsa, grazie al meccanismo del Crowdfunding Listing.

Quando e perché scegliere il lending crowdfunding?

Il lending crowdfunding è uno strumento particolarmente congeniale per sostenere e portare avanti progetti specifici in modo mirato. Non per niente è diventano lo strumento prediletto del crowdfunding immobiliare:

  • permette di ottenere liquidità in tempi brevi (più brevi non solo delle banche, ma anche dell’equity crowdfunding)
  • ha costi e oneri burocratici esigui
  • mantiene interamente la gestione aziendale nelle mani della proprietà, senza diluire le quote
  • non richiede alcun impegno agli investitori e offre guadagni a breve termine.

Tutte queste caratteristiche sono perfette per le imprese immobiliari, perché consentono di sostenere le varie fasi di un progetto ed evitare stalli grazie a una liquidità immediata, nell’attesa di altri finanziamenti da diverse fonti. I progetti immobiliari, infatti, richiedono ingenti risorse, che spesso arrivano da più fonti ma richiedono tempo e burocrazia massicci per l’erogazione. Inoltre il mattone è un investimento interessante per moltissimi, ma per la maggior parte delle persone è un onere economico e amministrativo eccessivo: il lending crowdfunding risulta molto attrattivo perché offre la possibilità di investire nell’immobiliare a partire da un piccolo capitale e senza doversi sobbarcare la gestione di un immobile.

Il discorso vale non solo per le imprese dell’ambito real estate, ma per tutte le aziende che vogliano realizzare un progetto circoscritto, ampliare il team, raccogliere fondi in attesa di avere accesso ad altri finanziamenti: in tutti questi casi la priorità è la liquidità a breve termine, senza rapporti vincolanti sul lungo periodo né coinvolgimento di persone esterne all’azienda.

In quanto prestito, però, il lending crowdfunding richiede alle aziende interessate di saper dimostrare il proprio merito creditizio e la sostenibilità del debito. Per superare la selezione delle piattaforme e fare lending crowdfunding, quindi, è necessario essere in uno stadio di sviluppo in cui si è in grado di generare flussi di cassa con i quali poter rispettare senza problemi il piano di ammortamento del prestito. 

Per questo motivo, tale tipologia di crowdfunding è generalmente più adatta ad aziende con diversi anni di vita alle spalle e un modello di business strutturato e funzionante.

Equity crowdfunding vs Lending crowdfunding: perché scegliere?

In conclusione, ci teniamo a sottolineare che diverse tipologie di crowdfunding possono incontrare le esigenze della stessa azienda in fasi di sviluppo diverse: scegliere tra equity crowdfunding e lending crowdfunding è solo il primo passo; il secondo e più lungo ed efficiente passo è quello di studiare una strategia di finanziamento a lungo termine che sia capace di integrare e coordinare quelli che in apertura abbiamo definito come gli 8 pilastri della raccolta di capitali. Non bisogna dimenticare, infine, che scegliere gli strumenti di finanza alternativa non esclude il ricorso a fonti di finanziamento più tradizionali come banche, venture capital, fondi di investimento ecc.

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