Gli Strumenti Finanziari Partecipativi sono un’opportunità alternativa di raccolta di capitale nata per le spa ma ora estesa anche alle srl e particolarmente preziosa per le startup.
Sono uno strumento finanziario ibrido, a metà tra equity e debito. Si possono definire come la versione italiana del Safe Agreement, nato nel 2009 in Y Combinator, l’incubatore di startup più famoso al mondo. Gli SFP offrono una soluzione a un problema importante: le startup in early stage che vogliono raccogliere capitale hanno il problema della valutazione pre-money, perché senza una storia alle spalle è difficile ricevere una valutazione concreta e sensata. In questa fase una valutazione esterna del valore aziendale rischia di essere penalizzante sia per la startup sia per gli investitori.
La soluzione è spostare nel futuro la valutazione della startup e di conseguenza delle sue quote. La si sposta a quando ci sarà un evento di liquidità, per esempio l’ingresso di investimenti attraverso gli SFP: a quel punto si avrà una storia, delle metriche, una struttura.
In questo modo si ha il controllo dell’aumento di capitale, che si chiuderà al primo evento di liquidità o alla scadenza contrattuale. Solo a quel punto avviene la conversione delle quote e la valutazione a posteriori del loro valore. Questo è possibile perché i sottoscrittori degli SFP non diventano soci di capitale.
La possibilità di personalizzare le quote includendovi diversi tipi di diritti a scelta della società elimina infatti il rischio di perdere la governance aziendale: i sottoscrittori di SFP hanno dei diritti patrimoniali e possono avere dei diritti amministrativi, ma questi non possono mai comprendere il diritto di voto in assemblea.
Gli SFP prevedono tra l’altro una “selezione all’ingresso”: non entra chiunque come investitore, è la società a vendere le quote a chi vuole. È molto utile sfruttare questa possibilità di selezione e usare gli SFP per raccogliere investitori che siano anche professionalità utili alla crescita della startup, siano persone che possono dare un contributo fattivo.
Questa è la prima differenza tra SFP ed equity crowdfunding: gli SFP possono servire a raccogliere capitale “da una folla” ma è una folla selezionata, mentre quella del crowdfunding è indiscriminata e prevede l’ingresso nella società come soci.
Strumenti Finanziari Partecipativi ed equity crowdfunding hanno però molti punti di contatto. Per esempio, collocare SFP può essere un ottimo modo per preparare una campagna di equity crowdfunding: è molto più facile avviare una campagna di successo se si parte con degli investimenti già in tasca. È una validazione, genera fiducia nella proposta oltre che risonanza.
La raccolta con gli SFP inoltre è continua, permette di ottenere subito flusso di cassa, cosa che non avviene con l’equity crowdfunding: è una riserva di patrimonio netto disponibile che può essere usata per la crescita della startup e, perché no, per portare avanti una campagna di equity crowdfunding. Al momento della conversione delle quote questa riserva si svuota e va a sovrapprezzo e a capitale sociale.
Un vantaggio indiretto degli Strumenti Finanziari Partecipativi, infine, è che la procedura è semplificata perché non passa da un portale crowd. Questo da un lato elimina dei passaggi per l’investitore, dall’altro obbliga l’azienda a strutturare processi marketing e sales e ad avere un fondamentale contatto diretto con gli investitori.
Punti che saranno toccati durante il webinar:
1. Cosa sono gli Strumenti Finanziari Partecipativi (SFP) e come funzionano?
2. Equity crowdfunding o SFP: uno esclude l’altro?
3. Quali sono i vantaggi di utilizzare gli SFP?
4. Le differenze tra SFP, equity crowdfunding ed altre forme di finanziamento
GLI ARGOMENTI DEL WEBINAR
0:00 Introduzione
4:48 Cosa sono gli Strumenti Finanziari Partecipativi e cosa c’entrano con la raccolta di capitale
13:08 Normativa degli SFP
14:50 La flessibilità degli SFP a vantaggio della raccolta di capitale per le startup: in Italia come nel resto del mondo
17:00 Vantaggi degli SFP per le startup
19:17 Come si emette un SFP
20:55 Vantaggi degli SFP per gli investitori
23:15 A chi vendere gli SFP
24:14 Diritti amministrativi e diritti patrimoniali: cosa si cede con un SFP?
27:00 Reward: dare motivi per investire
28:40 Creare una comunità di investitori fidelizzata
33:14 Strumenti Finanziari Partecipativi ed equity crowdfunding: possono convivere?
39:36 Tempistiche degli SFP: liquidità in tempi brevi
44:44 Vantaggio indiretto: contatto diretto con gli investitori selezionati
52:30 Gli SFP sono ibridi tra equity e debito
53:20 Differenza tra SFP e altri strumenti a livello societario
56:50 Consiglio per chi vuole approcciare il mondo degli Strumenti Finanziari Partecipativi
RELATORI
Claudio Grimoldi, Founder di Turbo Crowd
Alessandro Immobile, CEO di Imment