Come portare al successo una campagna di equity crowdfunding

come portare al successo una campagna di equity crowdfunding

Se ci fosse una formula magica o chimica per portare al successo una campagna di equity crowdfunding, probabilmente non esisterebbe l’equity crowdfunding. Una caratteristica emblematica di questo strumento, infatti, è il suo essere molto meritocratico: tutti possono avviare una campagna, che risulta un banco di prova per la solidità di un business e le capacità del team che lo guida.

Portare al successo una campagna di equity crowdfunding è quindi un’esperienza formativa per un’impresa, piccola o grande che sia. È un riscontro positivo del mercato, che dimostra l’interesse dei clienti per il prodotto o servizio proposto; è un campo in cui testare tutti i processi interni, rafforzare l’identità e l’immagine del brand, mettere alla prova la propria flessibilità. È, infine, una fucina di risorse per il futuro (contatti, reputazione, materiali, know how ecc.).

Come fare a ottenere tutto questo? Non solo non c’è una formula magica, ma nemmeno una risposta univoca per tutti. Le condizioni di partenza e l’obiettivo ultimo sono determinanti nell’indicare la direzione migliore da seguire. 

Quel che è certo, però, è che mentre alcuni fattori sono soggettivi, facoltativi e variabili, se ne possono individuare altri fondamentali per completare con successo una campagna di equity crowdfunding

Ci sono infatti delle best practices ricorrenti nelle campagne vincenti, e mentre alcune riguardano azioni concrete e scelte pratiche, altre, non meno importanti, sono più una questione di mindset.

Partiremo proprio da queste ultime, che rientrano nelle basi del crowdfunding da avere ben presenti prima di intraprendere il percorso.

Prima di cominciare: capire cos’è per davvero il crowdfunding (e cosa non è)

Può sembrare scontato, ma per fare una campagna di equity crowdfunding di successo bisogna avere ben chiara la natura dell’operazione. Più frequentemente di quanto si possa pensare, ciò non avviene.

L’equity crowdfunding viene descritto spesso come uno “strumento di finanza alternativa”, definizione di per sé non scorretta. Da sola, però, rischia di confondere gli startupper e gli imprenditori che si avvicinano a questa opportunità. Gli strumenti finanziari comunemente intesi, infatti, sono al centro di operazioni e strategie per lo più meramente economiche, semmai politico-economiche, con una buona dose di burocrazia. 

Approcciare il crowdfunding solo in questo modo avvicina pericolosamente all’insuccesso. L’equity crowdfunding, infatti, non è un’operazione finanziaria, bensì soprattutto e in primo luogo un’operazione di marketing.

Come tutte le operazioni di marketing, l’obiettivo è vendere. Ma cosa? L’azienda stessa! Gli investitori che partecipano alla campagna acquistano quote della società, quindi ciò che viene venduto non è il prodotto o servizio che essa offre, bensì la sua immagine, la sua solidità, le sue prospettive per il futuro, il suo legame con i soci.

Mentre la banca vuole leggere tutte queste cose in un business plan, per gli investitori a cui si rivolge nel crowdfunding il business plan è un arido documento incapace di comunicare loro qualcosa per davvero. 

Il business plan è importante, senza dubbio, e dev’essere ben fatto, così come il resto degli adempimenti burocratici; ma va inserito in un’operazione di marketing molto più ampia e basata su strumenti di comunicazione più efficaci e di larga portata.

Prima di cominciare: allocare tempo e budget

Un’altra convinzione da scardinare prima di lanciare una campagna di equity crowdfunding è l’idea che essa sia un’attività collaterale, marginale, che si può svolgere nei ritagli di tempo facendo semplicemente un copia e incolla delle normali attività del team aziendale.

Sbagliato. Chi ha questa convinzione prende la campagna di crowdfunding sottogamba ed è molto difficile che raggiunga il successo. La campagna va considerata alla stregua di una nuova linea di business, per cui definire processi ad hoc, ruoli ben suddivisi, azioni specifiche, controlli periodici sull’andamento dei lavori e, ovviamente, un budget dedicato. Su quest’ultimo, delicato, tema, è incentrato un apposito articolo.

Tutto questo richiede una notevole quantità di tempo della giornata del personale, che va riorganizzato (e se necessario ampliato). 

Il segreto per il successo di una campagna di equity crowdfunding: giocare d’anticipo

Con una metafora che ci è cara, possiamo dire che il segreto per vincere una partita è fare un buon allenamento. Intenso, costante, ben pianificato.

Per l’equity crowdfunding questo si traduce nell’iniziare a costruire la propria rete di interlocutori target molto prima del lancio della campagna. Cosa vuol dire “costruire la rete”? Individuare il target, raggiungerlo e mettersi in contatto con le persone, informarle e renderle consapevoli dell’esistenza della propria impresa, delle sue caratteristiche distintive e dei motivi per cui sono interessanti per loro.

Altrettanto importante è spiegare chiaramente in cosa consista il crowdfunding, quali siano i vantaggi per gli investitori, come e perché partecipare. Investire in equity crowdfunding non è un’azione che si decide dalla sera alla mattina: il processo decisionale richiede tempo e bisogna accompagnare ciascun interessato passo passo perché arrivi fino in fondo. Per questo è fondamentale iniziare molto in anticipo.

Si tratta di “scaldare” il proprio pubblico per legarlo a sé e renderlo pronto ad agire all’apertura della campagna.

Rivolgersi alle persone giuste

Affinché qualsiasi preparazione non risulti vana, è fondamentale indirizzare i propri sforzi nella direzione corretta. “Sparare sulla folla” a caso, cioè fare una comunicazione generica e non selezionare adeguatamente il target dell’advertising, è estremamente poco efficiente.

Per ottenere interesse nella propria campagna, bisogna rivolgersi ad alcune categorie di soggetti specifiche:

  • i già clienti;
  • i potenziali clienti;
  • gli stakeholder (fornitori, collaboratori ecc.).

Sono tutti soggetti che hanno già un interesse verso l’azienda oggetto della campagna o verso il prodotto/servizio di cui si occupa. Quindi un interesse per quel business e per la sua prosperità. Cosa che invece NON hanno i generici utenti della piattaforma di crowdfunding che ospita la campagna: chiunque si aspetti di portare al successo una campagna di crowdfunding grazie a quegli utenti, resterà molto deluso.

Distinguere marketing e sales

Per costruire un percorso lineare su cui guidare i potenziali investitori, è necessario separare il processo in due fasi: la prima, di marketing, in cui si fa comunicazione e informazione, si prendono contatti e si fa una scrematura tra i soggetti target in base all’interesse dimostrato; la seconda, di sales, in cui si parla direttamente, one to one, con i soggetti che hanno passato la selezione e si cerca di finalizzare l’investimento.

Sovrapporre marketing e sales o saltare del tutto una delle due fasi espone all’inevitabile perdita di pezzi per strada (contatti, opportunità ecc.).

Usare tutti gli strumenti a disposizione

Una campagna di equity crowdfunding si svolge prevalentemente online. Ma questo non vuol dire che l’unico strumento da utilizzare siano i social network. Sono importanti e vanno sfruttati al massimo, con una comunicazione capillare e frequente, chiara e amichevole, ma allo stesso tempo autorevole.

Per creare un rapporto con le persone, però, è necessario agire anche su altri fronti, come le newsletter, i webinar, i numerosi possibili lead magnet. E per personalizzare e rendere più efficaci questi strumenti, sono fondamentali i software di CRM e analytics. Questi consentono di conoscere nel dettaglio il pubblico a cui ci si rivolge, analizzarlo e suddividerlo in categorie, per interagire con ciascuna in modo diverso.

Ma non esiste solo il mondo online. Per infondere fiducia nei potenziali investitori, è imprescindibile che il team metta direttamente la faccia nel progetto, sia facendo una comunicazione personale anziché anonima online, sia parlando al telefono con le persone, sia, ove possibile, organizzando eventi per incontrarle.

In conclusione, se è vero che non esiste una formula che garantisca la certezza assoluta del successo, è vero che esistono molte strategie per andarci vicino. Sono dei punti di riferimento che tutti gli aspiranti “crowdfounders” dovrebbero tenere sempre presenti.

Li abbiamo approfonditi e ampliati nel libro di Turbo Crowd, il primo romanzo-manuale sul crowdfunding italiano. Per parlarne direttamente con noi e ricevere il supporto di chi ha elaborato queste strategie sul campo, prenota una chiamata!

Una Storia di Crowdfunding

Il primo romanzo italiano che racconta la storia di una campagna di crowdfunding.

Turbo Crowd Academy

Videocorsi dedicati al mondo del Crowdfunding.

Crowdfounders Italia

Accedi al gruppo privato Facebook

Iscriviti alla Newsletter

Le ultime novità che riguardano il mondo del Crowdfunding

Acquista il Libro

Turbo Crowd racconta "Una Storia di Crowdfunding"

Sfoglia altri articoli

Le differenze tra SFP ed equity crowdfunding

Gli Strumenti Finanziari Partecipativi e l’equity crowdfunding sono entrambi strumenti di raccolta di capitale che conducono verso l’ampliamento della compagine sociale di una società, ma attraverso strade molto diverse. È grazie a queste differenze che possono essere due strumenti complementari, anziché escludersi l’un l’altro, e arricchire le opportunità di raccolta di capitali di un’impresa.

Leggi di più

Come trovare fondi per una startup con la finanza agevolata

Una delle principali preoccupazioni degli aspiranti imprenditori alle prese con il lancio di una startup sono i capitali. Trovare fondi diventa una vera e propria ossessione, al punto da rischiare di far dimenticare altri aspetti altrettanto importanti, come la validazione del prodotto o servizio che si intende proporre: è saggio ricordarsi sempre che è inutile avere a disposizione montagne di capitali, se poi non c’è nessuno disposto a comprare quello che gli vuoi vendere.

Leggi di più

Come brevettare un’idea di business

Sapere come brevettare un’idea di business può essere utile non solo e non tanto per sbaragliare gli avversari, ma più che altro per avere un marcia in più nella ricerca di finanziamenti e per ottenere agevolazioni e qualificazioni per la propria impresa.

Leggi di più

Quanto tempo serve per raccogliere capitali in crowdfunding

Uno dei tanti problemi che si presentano alle imprese che devono raccogliere capitale è il tempo. Se definire quanto tempo serve per raccogliere capitali in crowdfunding non è facile come sembra, di sicuro c’è invece che le tradizionali fonti di credito, come le banche, hanno tempi di reazione lunghissimi. Oltre al fatto che spesso pongono barriere insormontabili all’ingresso.

Leggi di più

Come raccogliere capitali senza piattaforma

È possibile raccogliere capitali senza piattaforma? Siamo abituati ad avere le piattaforme di crowdfunding come punto di riferimento per la raccolta di capitali, ma la finanza alternativa continua a evolversi e a offrire nuove opportunità.

Leggi di più

Crowdfunding per il no profit

Il crowdfunding nasce per raccogliere fondi per cause no profit sociali o etiche e ancora oggi è uno strumento molto utilizzato nel terzo settore. Profit e No Profit, infatti, condividono molte strategie di marketing e di finanziamento che possono essere adattate a entrambi i mondi.

Leggi di più

Reward crowdfunding: cos’è e a cosa serve

Il reward crowdfunding è una raccolta di finanziamenti online basata sul meccanismo della ricompensa (“reward”): in cambio del versamento di un importo a sostegno di un progetto si offre una ricompensa, che in genere coincide con il prodotto per realizzare il quale l’azienda sta raccogliendo risorse.

Leggi di più

Quanti tipi di crowdfunding esistono?

Dall’introduzione del crowdfunding in Italia a oggi si sono differenziati tanti tipi di crowdfunding diversi, se ne sono aggiunti alcuni che prima non esistevano grazie allo sviluppo della normativa e altri si sono specializzati in ambiti imprenditoriali specifici.

Leggi di più

I 10 migliori libri sul crowdfunding

Un buon modo per conoscere il fenomeno della raccolta di capitale online dalle basi è procurarsi i migliori libri sul crowdfunding per avere informazioni complete e di qualità su come funziona il crowdfunding e come fare una campagna di crowdfunding.

Leggi di più

Equity crowdfunding: come funziona?

Se usato in maniera efficiente, l’equity crowdfunding può dare una vera e propria spinta al tuo progetto, aiutandoti a raccogliere  in tempi brevi il denaro di cui hai bisogno per farlo crescere. Ecco come funziona l’equity crowdfunding e quali sono gli aspetti da prendere in considerazione per organizzare una campagna di successo.

Leggi di più